Il risveglio di una rosa

"Una mattina mi sono svegliata. Ho il cancro. Non ho perso tempo. Ho fatto tutto quello che mi è stato chiesto. Ho combattuto assieme ai medici. Spero di aver vinto. Oggi è passato un anno. E sono qui..." di Doriana Masi

Una mattina mi sono svegliata

Ho il cancro.

Non ho perso tempo

Ho fatto tutto quello che mi è stato chiesto

Ho combattuto assieme ai medici

Spero di aver vinto.

Oggi è passato un anno. E sono qui

Assieme ai miei cari, agli amici

E alle nuove amicizie incontrate

Lungo questo percorso.

Donne come me, che in questa guerra

Hanno messo in gioco gli affetti, i pensieri,

le speranze e tutto quello che riguarda la loro

esperienza di vita.

Sto camminando in questo nostro giardino

Dove fiori di ogni tipo sbocciano al bacio del primo sole

Non sono sola, attorno a me i suoni della natura, profumi

Inebrianti e fiori che mi sorridono.

Non sono solo i fiori, ma tutte le nuove amiche.

Amo la vita e tutto quello che lei porta,

le accetto. Le vivo. Sono come una nuova Rosa

che si risveglia dopo un lungo inverno.

 

Quando quella mattina mi sono accorta di quel corpo estraneo sotto la mia ascella ho detto “ vai adesso tocca a me…”, non ho avuto paura di perdere la mia vita, ma semplicemente di cambiarla per un certo periodo “ la mia vita”.

Ho pensato subito di guarire, di affrontare questo periodo di prova come una sfida; questa sfida che giorno dopo giorno combatto, perché desidero guarire; perché in questa mia guarigione è racchiuso il senso della vita la curiosità verso l’universo che ci circonda, fatto di cose, animali, amici e persone care. La curiosità intesa come conoscenza, voler conoscere, sapere e capire perché noi viviamo in questo universo.

Sapere che il tuo “io” è una minuscola particella di questo cosmo e che insieme a tutti gli altri “io” formiamo la vita, i sapori i profumi e soprattutto l’amore.

La positività dell’amore e dei pensieri non appartiene al buio dell’odio e del rancore, ma alla luce della speranza e della serenità.

Poter dire: appartengo alla luce della speranza, dove ogni singolo attimo è così importante per trovare nel mio cuore (e spero anche nel vostro) cose inutili a cui non pensare, cose spiacevoli da accettare, cose positive di cui godere e cose piacevoli da raccontare, e infine la realtà di non aver paura di morire, perchè di tempo ne ho, “ne abbiamo”, anche se fossero solamente 30 secondi, sarebbero stati i miei ultimi secondi vissuti intensamente e profondamente.

Con amore dedico questa mia “speranza” a tutte le persone che come me combattono questa sorta di cammino, a volte molto difficile, ma con un motto: “… Anch’io ce la posso fare”.