LA DIAGNOSI PRECOCE DI ALTRE PATOLOGIE
Melanoma e tumore alla prostata
MELANOMA CUTANEO
Il melanoma è un tumore che, in fase avanzata della sua crescita, è caratterizzato da una elevata mortalità, ma se diagnosticato precocemente ha ottima sopravvivenza. Può originare nella cute (in una parte dei casi nasce su un nevo preesistente), nelle mucose e nell’occhio. La diagnosi precoce si attua con controlli dermatologici periodici e asportazione chirurgica di eventuali lesioni sospette.
Il riconoscimento del melanoma in fase iniziale si basa sulla applicazione metodica dei criteri dell’ABCDE, cioè sulla valutazione del grado di Asimmetria (una metà del neo è diversa dall’altra), definizione dei Bordi (frastagliati, irregolari), studio del Colore (variabile con varie sfumature nell’ambito dello stesso neo), sul calcolo delle Dimensioni (di solito i melanomi hanno dimensioni superiori ai 5 mm), sull’osservazione dell’ Evoluzione progressiva della lesione considerata (cambiamento della forma, dimensione e dello spessore).
Questi criteri sono molto utili per effettuare l’autocontrollo delle lesioni pigmentate.
Tuttavia nella pratica corrente l’applicazione di questi criteri non è sempre facile e le difficoltà diagnostiche aumentano quando il paziente è portatore di lesioni multiple.
È necessaria, specialmente in persone a rischio, porre attenzione a
- Nuovo nevo: La comparsa, in età adulta, di un nuovo nevo con aspetto diverso dagli altri.
- Modificazioni di un nevo: Il cambiamento dei caratteri di un vecchio nevo per forma, dimensione, colore, superficie e/o comparsa di prurito.
In questi casi può essere utile l’impiego di apparecchiature che consentano rilievi più dettagliati dell’osservazione diretta. Il dermatoscopio è uno strumento che permette di esaminare il nevo sospetto e facilitare la diagnosi di anomalia delle lesioni pigmentate (si appoggia direttamente la parte ottica sulle lesione e si controlla) ed inoltre riduce la necessità di biopsie a scopo diagnostico. È consigliabile effettuare il controllo clinico della cute almeno una volta ogni 2 anni in assenza di diverse indicazioni.
TUMORE DELLA PROSTATA
Il tumore della prostata è uno dei tumori più diffusi nella popolazione maschile (circa il 15% di tutti i tumori diagnosticati nell’uomo). La probabilità di ammalarsi aumenta sensibilmente al crescere dell’età.
È importante una sensibilizzazione dell’uomo al fine di aiutarlo a rivolgere attenzione alla patologia prostatica, così come al controllo dell’apparato genito-urinario, per qualsiasi dubbio, sintomo o possibile condizione, anche quelle di cui si parla meno come l’incontinenza o l’impotenza. Per questo, è consigliabile tempestivamente rivolgersi al medico di famiglia o all’urologo specialista.
Data l’assenza di sintomi del tumore della prostata nelle sue fasi iniziali, per la diagnosi precoce si utilizza il test del PSA, un esame che prevede un semplice prelievo di sangue per individuare i livelli di antigene prostatico specifico. In presenza di cancro, i valori del PSA aumentano perché le cellule malate producono molto più PSA delle cellule normali. Il PSA si è dimostrato il più sensibile fra tutti i marcatori di carcinoma prostatico anche se un valore elevato è riscontrabile anche in caso di patologie infiammatorie, iperplasie benigne o infezioni.
Ad oggi, però, nessuna agenzia internazionale, né il Ministero della Salute, consiglia lo screening con il PSA ed ha avviato un programma di screening per persone asintomatiche.
La ricerca scientifica è ancora incerta sull’efficacia nel ridurre la mortalità, ma soprattutto considera molto sfavorevole il rapporto tar i potenziali benefici e i danni. Vengono infatti diagnosticati allo screening un numero molto elevato di tumori a bassa aggressività, che vengono sottoposti a interventi che determinano spesso danni importanti, come incontinenza e impotenza (rischio di Sovradiagnosi e Sovratrattamento).
Se si vuole praticare la diagnosi precoce del carcinoma prostatico, è necessario parlarne al proprio medico curante o all’urologo.
Per saperne di più consulta il sito dell’Osservatorio Nazionale Screening (ONS) e dell’Istituto per lo Studio e la Prevenzione Oncologica (ISPO).