Fine agosto 2012
"E cammino. Avanti e indietro. Avanti e indietro. Come se ogni passo portasse questa notte più vicina alla sua fine. Come se bastasse chiudere gli occhi. Per riaprirli con il giorno che mi saluta..." di Romina Niccolai
Fine Agosto 2012
C’è qualcosa che mi preoccupa
Che occupa uno spazio.
Il mio seno
È un po’ strano a guardarlo da fuori
A toccarlo,
dentro,
da fuori.
La paura mi assale
E cammino
Avanti e indietro
Avanti e indietro
Come se ogni passo portasse
Questa notte più vicina
Alla sua fine.
Come se bastasse chiudere gli occhi
Per riaprirli con il giorno
Che mi saluta.
E questa oscurità, che mi ha colta di sorpresa,
ormai alle spalle.
Ma quella strana forma del mio seno
È ancora lì
È mia
È il mio seno.
Adesso lo guardo
E anche se è la milionesima
Volta che lo faccio
Mi sembra la prima volta
In cui riesco a vedere cosa c’è.
Ma io vedo il fuori.
Ti nascondo col reggiseno
Ti proteggo
Mi proteggo
Ma non chiudo gli occhi.
Ho paura!
Domenica sera 6 novembre 2011
Ritorno al passato prossimo
Per affrontare un futuro che non conosco
Se non nella mia mente.
I giorni passano col loro carico di tensione
E la sensazione di un tempo sospeso che non si lascia afferrare.
Sorrido… di rado. Perché?
Il mio tempo è in sospeso,
Che strano tempo!
Giovedì 10 novembre 2011 ore 01:15
Goccia dopo goccia
Il bicchiere si riempie
E si colora
Di un giallo ocra.
Come olio
galleggia
poi,
familiarmente, si amalgama.
Il bicchiere appare colmo ogni tanto
Ed io riemergo dalla piena
Che mi ha travolta.
Ma è una piena graduale.
Ho piantato i miei paletti
Ho posizionato sacchi
Pieni di sabbia
Alle entrate,
ma le gocce sono diventate
un rivolo,
un fiume
che cerca la sua strada
per scorrere
come lo scorrere delle mie emozioni.
Insieme rivoli di emozioni
E allora
Ci sono
Ci siete
Ci siamo.
Amalgamarci
Per fluire insieme
Abbracciate
A braccetto.
Io, Voi
Che poi siamo noi
Plurale maiestatis.
Un ricongiungimento
Una pacificazione
La strada è ancora lunga
Adesso possiamo riprendere il cammino.
In pace.
Al mio chirurgo
La realtà mai come ora è stata
Così presente nella mia vita.
Mai come ora mi sono sentita
Corpo
Viscere
Linfa vitale.
E per un caso della vita
Tu hai toccato queste viscere
Le hai osservate
Tagliate e ricucite.
Mi hai conosciuta in profondità.
E se per un chirurgo questa è
La quotidianità
Per me è il Presente e il mio Futuro.
Io porterò con me, per sempre,
Il passaggio delle tue mani sul mio corpo,
il tuo lavoro rimarrà scolpito su di me
come il passaggio di uno scultore sul marmo.
Mi sono domandata cosa ti avesse spinto a scegliere
Questo lavoro
In costante contatto col corpo
E la vita delle donne.
Ma poi, il fatto di vivere in un costante presente
In un qui ed ora così forte,
onniPresente,
mi ha riportata a dar valore alle
sensazioni, alle emozioni.
Ed il perché si è rivelato,
In un tuo gesto di compassione.
Gli esseri umani sono
Pieni di Amore,
perchè è l’Amore
il motivo di tutto.
Spero di rincontrarti lungo il mio viaggio.