Tempi di petali di Rosa Antica
"Sono passati mesi ormai, operazioni, chemio, radioterapia, e ora sotto cura biologica e menopausa chimica. Sento che sono stata benedetta, il male m’ha sfiorato e sono stata salvata. Il resto è il prezzo che ho pagato per imparare a lasciar perdere i vecchi schemi, l’immagine di se, e ritrovarmi da qualche altra parte, trasformata e autentica. Ora cerco nelle cose solo l’essenziale. Il tempo è diventato per me un dono prezioso..." di Paraskevi Zerva
La mia storia coincide col solstizio di primavera 2008. La mia primavera sarebbe stata una stagione di “Tentazione” con l’antico, biblico senso della parola, che significa “Prova”. Il primo pensiero appena ho ricevuto la notizia fu che volevo andare a casa e fare il pane insieme al mio figlio di 9 anni. Io non avevo mai prima fatto il pane…
Il secondo impulso mi ha portato al mercato delle Rose Antiche a Fiesole dove ho acquistato una Rosa Antica per il mio giardino. Ho preso coscienza che quello che volevo veramente fare nella vita è nutrire e curare in senso anche spirituale, intendo. “Nutrire e Curare”. Questa volta tocca a me, ho pensato. Voglio trovare il vero amore verso me stessa.
Mi sono preparata per la battaglia. I miei vecchi genitori, cosi innocenti, cosi vulnerabili dalla distanza fra noi e l’età avanzata, non devono sapere.
Ormai ci separano mare e monti, vivono in Grecia, meno male.
Con questa decisione intorno a me ho sentito un velo luminoso protettivo.
Andrà tutto bene. Deve essere cosi.
In fin dei conti, ho sempre voluto conoscere i misteri. Comincerò dal mistero di me stessa. Affronterò le paure.
Ho comprato un diario. Io, che non ho mai saputo tenere un diario fin da piccola, ora ero decisa di registrare i miei passi per poi contemplarmi e imparare.
Ali! Purtroppo sono riuscita a scrivere dei pensieri in versi quasi, tutto molto sintetizzato. Ed era questo:
Tempi di petali di Rosa Antica
Scoperte
in mezzo di una tempesta
È tempo di stare nell’occhio del ciclone
distruggersi e rinascere
Scoprire
che sono un petalo di rosa
Rosa rossa
La fragilità del momento
La forza innegabile del sangue
che continua a resistere, a bramare per la vita
I miei capelli, liberi paracadutisti
in una guerra col nemico il mio corpo
Con alleato, il mio corpo ancora
Niente di più forte
Scoperte
Il mio taglio combattente contrasta il mio sguardo ferito
Non c’è niente di triste o spaventoso
nelle lacrime, ormai. È tutto giusto.
Cambierò pelle come il serpente sapiente,
durante i tempi di petali di rosa antica
Dalle mie ceneri dove giacciono le paure
spunteranno le ali rosse di una antica fenice
La fiducia sarà la mia nave
La rinascita, una isola che mi aspetta,
l’eterna Itaka.
Scoperte,
nei tempi di petali morti di Rosa Antica
Dopo la seconda operazione, non avevo più parole, volevo solo danzare, portare nello spazio il mio corpo dolente, con una musica passionale.
Una volta ero ballerina. La danza è la mia anima. La mia anima sorride, e io danzo, la mia anima soffre, e io danzo ancora. Ho danzato cosi:
Ho fatto del mio dolore un passo di danza
cicatrice fresca,
dura,
ferita che parte dal mio intimo, dal mio petto,
ho danzato con te un tango dolente,
straziante,
liberatorio
e sono volati via dal nido cosi pieno di segreti,
uccelli spaventati,
uccelli coraggiosi al loro primo volo,
le mie braccia.
Sono passati mesi ormai, operazioni, chemio, radioterapia, e ora sotto cura biologica e menopausa chimica. Sento che sono stata benedetta, il male m’ha sfiorato e sono stata salvata. Il resto è il prezzo che ho pagato per imparare a lasciar perdere i vecchi schemi, l’immagine di se, e ritrovarmi da qualche altra parte, trasformata e autentica.
Ora cerco nelle cose solo l’essenziale. Il tempo è diventato per me un dono prezioso.
Anche se ancora stanca, a volte le paure mi attraversano nel sogno, prego che tutto vada bene, ma sono grata alla vita, alla mia vita per quello che mi sta insegnando.
Ho avuto l’immagine di aver attraversato un uragano che io ho spaccato in due perché sono riuscita a tenermi concentrata su me stessa, ad aver fiducia, e ho imparato la pazienza. Sento un profondo affetto per il corpo, cosi potente, cosi resistente, cosi provato. Le cicatrici sono le ferite di una battaglia vinta. Ho vinto perché ho scoperto il vero amore che cosa è: prendere cura, e aver fiducia. Mi accolgo e mi accetto.
Sto vivendo una rinascita interiore e amo tutto il creato. Amo la vita.”
Chiudo il diario. La vita mi aspetta. Ho cosi tanto ancora da fare…