Diario di due anni di vita
"È stato confermato. È un carcinoma, anche grossettino. Bisogna toglierlo al più presto. Il chirurgo mi ha spiegato che cosa farà, mi ha parlato del linfonodo sentinella, la nuova tecnica che usano ora. Sono stordita, mi sento sdoppiata. Non sono sicura che stia capitando a me..." di Heidi Flores
15 febbraio 2005
Finalmente, evviva, ce l’abbiamo fatta. Dopo mesi di trattative, incertezze, ripensamenti abbiamo venduto la casa al mare. Possiamo realizzare il nostro progetto. Di case nuove ne abbiamo già viste tantissime, si tratta di decidere quale sarà la più idonea. Sono contenta!
17 febbraio 2005
Per un pelo mi scordavo che oggi ho la mammografia. Che noia! Troppo da fare in ufficio, quasi quasi la sposto. Ripensandoci, ci vado, sarà una cosa di routine come sempre.
Mi hanno tenuta al centro più di due ore. Ho dovuto fare anche l’ecografia. Hanno trovato un nodulino a destra, ed è sospetto. Ma è così che succede? Allora è vero che siamo tutti a rischio? L’ago aspirato non era tanto incoraggiante. Tra qualche giorno mi faranno sapere. La dottoressa ha però già parlato con il chirurgo che vedrò tra una settimana. Non ci posso credere! Mi sta crollando il mondo addosso. Perchè doveva capitare a me?
25 febbraio 2005
È stato confermato. È un carcinoma, anche grossettino. Bisogna toglierlo al più presto. Il chirurgo mi ha spiegato che cosa farà, mi ha parlato del linfonodo sentinella, la nuova tecnica che usano ora. Sono stordita, mi sento sdoppiata. Non sono sicura che stia capitando a me. È come se volassi, se fossi sospesa, come se mi avessero messo in attesa. Ho paura, e non riesco a pensare ad altro. Ma intanto devo andare avanti, ci sono cose da fare, decisioni da prendere. Il lavoro, e adesso pure tutte le visite preparatorie per l’intervento. Ma non si saranno sbagliati? Io non ci credo. Non è possibile. Il cancro a me non tocca, sto bene, non ho mai fatto un giorno di malattia, non so come sia fatto un ospedale!
Intanto guardiamo altre case, e rivediamo per l’ennesima volta quella che ci piace di più. Sono sicura che il nodulino si risolverà benissimo togliendolo e basta. Voglio andare avanti con il nostro programma. La nostra nuova vita in campagna ci aspetta.
15 marzo 2005
Faccio le visite, l’ansia e l’angoscia aumentano. Basta andare in ospedale per rendersi conto che tutto può succedere a tutti, nessuno è esente. Eppure, mi dicevo, dopo tutto quello che mi è capitato, la morte della Mamma, l’esser cresciuta senza una figura femminile come guida, il suicidio di Luca... quante cose devono ancora accadere prima di trovare la serenità? Mi ripeto che l’unico modo per sopravvivere è prendere le cose come sono, non ricamarci su fantasticando aspettative, rigor di logica, pensieri profondi, o chissà cosa. Minuto dopo minuto, prendi quello che viene. Tanto non si può cambiare niente.
23 marzo 2005
Abbiamo deciso: anche se ancora non mi sono operata, ho firmato il compromesso per la nuova casa! Sarà bellissima quando l’avremo restaurata. Penso già a come arredare le camere che Lorenzo ha deciso di chiamare come le vecchie radio che lui colleziona. Ho firmato per una svolta importantissima alla mia vita. Ma intravedo che avrò avanti a me un brutto periodo e questo mi riempie di tristezza e di paura.
24 marzo 2005
Mi operano. Compleanno della Mamma. Avrebbe compiuto 84 anni. Chissà come sarebbe stata. E invece è morta tragicamente in quel banalissimo incidente d’auto nell’ottobre 1964, quando eravamo ancora tutti bambini e ignari del destino che ci attendeva. Strana coincidenza che io mi operi proprio questo giorno! E Marzo è anche l’anniversario della morte di Luca. Insieme a Ottobre sono i mesi più tristi per me.
7 maggio 2005
Vado dal chirurgo per il risultato dell’istologia. Gli ultimi giorni di attesa sono stati terribili, non capisco perchè abbiano tardato tanto a telefonarmi. Lì per lì non credo alle mie orecchie. L’istologia non è buona, ma il peggio è che mi devono rioperare: il linfonodo sentinella è risultato positivo! Dovrò poi fare la chemioterapia e la radioterapia. Non capisco che cosa mi stia dicendo il chirurgo. Ma è sicuro di avere davanti la mia cartella? Com’è possibile che il mio corpo mi abbia tenuto segreto tutto questo? Se fosse vissuta la Mamma, forse le cose non sarebbero andate così ... tutto d’un tratto mi sento molto sola. Nessun pensiero, neanche il più bello, mi distoglie da questa solitudine.
19 maggio 2005
Mi ricoverano il giorno stesso dell’intervento perchè non ci sono letti. Non mi sembra di essere io. Mi sento come uno zombie, in assoluta mancanza di emozioni. Un brutto sogno. L’operazione va bene, ma mi rendo conto che adesso devo aspettare un’altra istologia prima di conoscere il mio futuro prossimo. E il nostro progetto? La casa in campagna? La nuova attività? Forse ho fatto male a non aspettare del tempo prima di rivoluzionare la mia vita.
27 maggio 2005
L’istologia conferma che i linfonodi sono negativi! Una buona notizia e per festeggiare prendiamo il camper e andiamo al mare per 4 giorni. Sarà quel che sarà. Tra un mese comincerò la chemioterapia, 4 applicazioni. Chissà come reagirò. Ho visto la Cinzia che mi ha fatto molto coraggio e mi ha consigliato di comprare la parrucca prima della caduta dei capelli! Ma io non credo che mi cadranno, mi sento forte.
21 luglio 2005
E invece sono caduti! A manate, dappertutto. La parrucca pizzica e fa caldo. Non sto proprio bene, ma andiamo alla casa nuova quasi ogni giorno per fare progetti sul restauro. Trascorriamo lì un weekend ma io sono a terra. Torniamo a casa. Mi frizza la lingua, sto male. Ma riprenderò a lavorare la settimana prossima, per far finta che non sia cambiato niente.
16 agosto 2005
Mi mettono il port per la chemio, così non mi bucheranno più il braccio. Mi fanno male da cane, e continuano a parlare di ferie, di sole, di mare, di viaggi. Un po’ di discrezione, voglio urlare. Mi piomba addosso una profonda tristezza. Forse farò la fine della Cinzia, che non si riprende da tutte le terapie che le hanno fatto. E la mia nuova casa? Il Bed & Breakfast?
1 settembre 2005
Chemio, ore 7.30. Il medico giovanissimo mi consiglia una TAC per un controllo alle ovaie. Non mi sembra necessario, ma facciamo anche questa.
12 settembre 2005
Un altro chirurgo, un’altra visita di preparazione per il prossimo intervento, questa volta per sospetto carcinoma alle ovaie. In realtà non sono io che sto vivendo tutto questo, è un’altra persona. Io comunque sento di star bene di fuori, è dentro di me che è tutto in subbuglio. Nessuna certezza. Tutto è rimandato ai giorni a venire. Gli ultimi mesi mi sembra di essere stata un fantasma della vera io. Ma dove mi sono cacciata? Eppure mi sento ancora viva, e una parte di me è contenta di vivere questo dramma perchè mi fa tirare fuori una voglia straordinaria di tener duro, di non mollare, di farcela. Vado alla festa di inizio anno scolastico. Molti si complimentano per come sto bene e mi chiedono della casa in Mugello.
3 ottobre 2005
Mi opero, reparto diverso. Al risveglio, Lorenzo e Carmelo parlano con il chirurgo. Sembra sia andato tutto bene. Ci sarà un’altra attesa per l’istologia. E dopo? Cosa mi aspetta? Altra chemio? E la radio, come la farò? Tutte domande per il momento senza risposta. Ottobre è sempre stato triste per me: la morte della Mamma, il compleanno di Luca subito dopo, e la prima manifestazione della sua malattia. E adesso anche il mio cancro ovarico.
10 novembre 2005
Ho ripreso con la chemioterapia, taxolo e carboplatino. Devo farne 6, e finirò l’anno prossimo. Ogni applicazione dura tantissimo. Mi rendo conto solo adesso che questo secondo tumore mi sconvolge, mi fa mettere in discussione tutta la mia vita fin qui, e che il futuro è molto incerto. Due giorni fa ho compiuto 57 anni, ed ho avuto la conferma dell’istologia non tanto favorevole. Cosa posso dire? La mia vita ha preso una svolta. Devo solo guardare avanti, e continuare a fare le cose di sempre. La musicoterapia mi piace tantissimo, vorrei poter nuotare nella musica per sempre. Però è difficile conciliare le terapie con l’ufficio, i progetti per la casa nuova, e le visite dei compratori della vecchia. So che devo rallentare qualche cosa, o scoppierò. Cinzia non sta bene. Temo che sia l’inizio della fine. Non posso pensarci senza scoppiare in lacrime. L’ho vista così fragile in Agosto. E la sua Costanza che non la lasciava un attimo.
8 dicembre 2005
La terapia continua. Cerco di non pensare a nulla quando vado in ospedale. Ascolto la mia musica preferita e leggo. Non parlo con nessuno perchè se comincio non la smetterei
di piangere per ore e ore.
Natale 2005
Vengono Paolo e famiglia e stiamo benissimo per l’ultimo Natale nella vecchia casa. Ma io sono stanchissima e ho molto fastidio alle gambe. Non riesco a stare in piedi più di tanto. Andiamo in Mugello, dove non vedo l’ora che comincino i lavori!
8 gennaio 2006
La Cinzia non ce l’ha fatta. Fino all’ultimo ha lottato, anche se la sua storia era già segnata dall’inizio della malattia. È stato più forte di lei, della sua tenacia, del suo amore per Costanza. È stato molto triste. Ho pensato alla morte della Mamma e di Luca e mi conforta il pensiero che li sento da qualche parte intorno a me. Ho avuto la sensazione di una presenza in ospedale, in ottobre, qualche cosa che mi ha sfiorato il lenzuolo. Per me era la Mamma che mi faceva coraggio.
2 marzo 2006
Faccio l’ultima terapia e presto potrò tornare in piscina. Non vedo l’ora. In Mugello abbiamo riveduto il progetto per la ristrutturazione, e i lavori cominceranno in Aprile. La casa è stata venduta e il trasloco si farà a Ottobre, sperando che il lavori saranno conclusi. Mi sento molto stanca, e giù di morale. Faccio fatica a fare le cose di sempre, ma il pensiero della nuova vita mi conforta.
18 aprile 2006
Il primo giorno in piscina. Paolo mi ha preparato un programma ad hoc per farmi tornare in forma. Mi sento come un pesce palla, gonfia e piena di dolori alle gambe. Ad ogni movimento in acqua mi dico, lotta, lotta, Heidi lotta! Ce la farai.
23 giugno 2006
Ogni pomeriggio andiamo in Mugello a vedere il lavoro alla casa. Cerco di non scoraggiarmi vedendo la polvere, i calcinacci, i fili fuori dai muri, le impalcature, i mobili ammassati sotto la loggia, e via dicendo. Mi assicurano che sarà pronta per il 12 ottobre!
15 agosto 2006
L’ultima festa nella casa vecchia, ormai quasi del tutto smantellata e inscatolata. Vengono alcuni amici fedelissimi, che si sorprendono della nostra energia e voglia di cambiamento. Non so più quante scatole ho preparato, ho perso il conto.
12 ottobre 2006
Trasloco. Ci vogliono due giorni per svuotare la vecchia casa e riempire la nuova, che, ovviamente, non è del tutto pronta! Entriamo con i muratori che ancora lavorano al piano terra, e montagne di detriti da portare via... non ce la faremo mai ad essere pronti ad ospitare in primavera! Ho un programma di controlli serrato, che comincia a pesare, meno male che ho deciso di licenziarmi dalla scuola. Gestire il trasloco e la malattia è un’attività a tempo pieno, anzi, più che tale.
Natale 2006
E invece ce la faremo. Abbiamo lavorato ogni giorno, tante ore al giorno, per mettere tutto a posto. È vero, la soffitta è piena di scatole da aprire, ma quasi quasi le regalo senza nemmeno aprirle. Vado religiosamente in piscina tre volte la settimana e sento di stare molto, molto meglio. Riesco a fare quasi tutti i movimenti di prima, e in alcuni casi meglio di prima.
Gennaio 2007
Ci siamo, l’anno comincia bene. Forse in Aprile avremo arredato le stanze, sfoltito i mobili di troppo, smontato la tenda in giardino che ci fa da ulteriore deposito, e finalmente saranno partiti i muratori... Continuano i controlli serrati, ogni volta che vado sto col cuore in gola, ma appena tornata nella nuova casa mi sembra che la vita ricominci daccapo.
14 aprile 2007
Sono arrivati, i primi ospiti. Una coppia di francesi deliziosi, che vogliono trascorrere la loro seconda luna di miele da noi! Adesso, veramente, mi sembra di ricominciare anch’io e di lasciarmi alle spalle malattie, terapie, vendite, traslochi. Mi sento molto fortunata. Lotta, lotta, Heidi lotta, ce la farai!