Diagnosi precoce

La diagnosi tempestiva di una patologia tumorale è importante per migliorare le possibilità di cura e guarigione. Attenzione e ascolto del nostro corpo permettono di notare   cambiamenti che ci insospettiscono. Nel dubbio, sempre rivolgersi al medico curante.

Diagnosi precoce significa diagnosticare un tumore in fase molto iniziale, cioè in un momento del suo sviluppo in cui con alta probabilità è ancora localizzato e quindi a buona prognosi. In questa fase potrebbe avere dato già qualche manifestazione clinica, per es. un cambiamento di aspetto per una lesione pigmentata, o la scoperta di un piccolo nodulo all’autopalpazione del seno, ed è importante per questo sorvegliare questi aspetti anche da soli. Nello screening organizzato invece vengono invitate persone asintomatiche a cui si può scoprire con l’esame specifico un tumore in fase iniziale.

L’utilità della diagnosi precoce deve essere dimostrata dalla ricerca che ne valuta i possibili benefici e gli eventuali effetti collaterali, cioè i possibili danni, legati all’intervento medico.

Per questo, il Servizio Sanitario Nazionale e/o Regionale, in accordo con le principali Società Scientifiche Europee e Italiane, pubblicano e aggiornano periodicamente l’elenco di quali interventi di diagnosi precoce sono raccomandati. In Europa, le raccomandazioni tecnico scientifiche contenute nel Codice Europeo per la Prevenzione del Cancro, riconosciuto dal Ministero della Salute Italiano, invita a partecipare a tre programmi di diagnosi precoce (screening): Tumore del Colon Retto, della Cervice uterina e della Mammella.

 

I PROGRAMMI DI SCREENING

Costituiscono un insieme di attività organizzate dal Sistema Sanitario Nazionale e Regionale che prevedono l’offerta attiva e gratuita dei test di diagnosi precoce considerati efficaci nel ridurre il rischio di morire o ammalare per una specifica patologia tumorale.

Garantiscono attenzione alla qualità di tutte le fase del programma e la sorveglianza dell’attività per ridurre il rischio di effetti collaterali e danni conseguenti a tutte le attività mediche svolte.

Un test di screening che risulta positivo - cioè sospetto - per la presenza di una possibile lesione maligna, non equivale ad una diagnosi di cancro. In caso di positività, sono previsti altri esami di approfondimento e solo quando si è definita la diagnosi verrà valutato il necessario iter terapeutico.

 

La ripetizione periodica del test, secondo i protocolli specifici per ogni Screening varia da screening a screening. Uno screening negativo, cioè con un risultato che non presenta lesioni maligne, normalmente non garantisce per tutta la vita, e tra un test di screening e il successivo, quando previsto, si deve mantenere attenzione a eventuali sintomi o segni e in presenza di cambiamenti rivolgersi comunque al medico curante.

SCREENING PER IL TUMORE DELLA MAMMELLA

In Italia circa una donna su nove nel corso della vita riceve una diagnosi di cancro alla mammella

SCREENING PER IL TUMORE DELLA CERVICE UTERINA

La Regione Toscana ha avviato dal 2013 un nuovo programma, che progressivamente sostituirà il precedente programma che veniva realizzato con il solo PAP Test.

SCREENING PER IL TUMORE DEL COLON RETTO

Il cancro del colon-retto è il tumore più diffuso in Italia